San Luigi,
San Giovanni
Sono due quartieri residenziali e confinanti, molto simili da un punto di vista del mercato immobiliare. O meglio: chi vuole San Luigi o San Giovanni non si schioda da lì neanche se gli offri una villa a Duino.
Quando qualcuno chiede una di queste due zone, non bisogna mai proporre qualcosa al di fuori di questi confini. La pena è durissima: ci si è bruciati il cliente, senza ritorno!
San Giovanni è una valle con un boschetto che sale fino alla via Fabio Severo, tranquilla ma centrale. I triestini che, però, scendono da San Giovanni, dicono “ci vediamo in città”, come se loro abitasse- ro in un altro comune. Questo perché, non troppo poco tempo fa, quando si voleva fare una scampagnata, oltre che nel classico Carso, si andava proprio “su a San Giovanni”. Tristemente famosa anche per il suo manicomio dove erano rinchiusi quei che contava sasseti.
San Luigi è immersa nel verde, sul colle di Chiadino, da dove si gode una vista mare da togliere il fiato e che nulla ha da invidiare ad altre zone sulla carta più prestigiose.
A San Luigi c’è Villa Revoltella, che ospita eventi privati ed è molto richiesta per i matrimoni. In località Cacciatore, è stato eretto in onore dell’Imperatore Ferdinando I d’Asburgo l’edificio chiamato Ferdinandeo, sede del BIM (School of Management), altro fiore all’occhiello e vanto della città.
Tra Chiadino e San Luigi si trova l’Orto Botanico, ulteriore punto verde di Trieste.
Per raggiungere San Giovanni e San Luigi bisogna salire, si va in BUS o in macchina, mettendo al massimo la terza marcia, ma quando ci si arriva, ci si riappacifica con il mondo, dato che ci si allontana anche dal traffico e della spasmodica e logorante ricerca del posto auto che caratterizza il centro.
Se saria l’America, fussi l’Oregon.
Descrizione tratta dal libro:
“Casa Mia, Casa Mia: come tirar ‘vanti nela giungla del cemento triestin”
edizioni Bora.La