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Rozzol Melara

Per i foresti: se Trieste fosse Napoli, il quadrilatero di Melara corrisponderebbe alle Vele di Scampia. Alt: sappiamo cosa state pensando, e non è come credete. Per prima cosa, entrambe le costruzioni sono ispirate alle teorie socio architettoniche di Le Corbousier, e sono state fabbricate nel medesimo periodo storico, ovvero a metà degli anni Settanta. Fanno parte dello stile brutalista, che impiega la durezza del cemento a vista per evidenziare e dare forma espressiva alla struttura abitativa. 

Nate con l’intento di creare un villaggio indipendente, fornito di tutti i bisogni primari: negozi, ristoranti, scuole, studi medici, centri di aggregazione e spazi comuni con attrezzature collettive. Il target era quello di coppie giovani che potevano acquistare appartamenti di grande pregio artistico a prezzi competitivi. 

Se fossimo a Milano, Le Vele e il Quadrilatero di Melara non stonerebbero affatto nel complesso City Life, dove in un batter di ciglia sono spuntati come funghi grattacieli e torri che non hanno nulla da invidiare a quelli di Trieste e Napoli. Peccato che nella Gran Milàn, i prezzi medi a mq in quella zona siano diecimila euro e gli appartamenti siano ambitissimi dai “nuovi ricchi”, imprenditori digitali, vip della televisione e gli immancabili calciatori con macchine fiammanti. Si narra, addirittura, che ci siano liste d’attesa, per andare a vivere nel cemento di lusso. Ciò non vale per Trieste (e ahimè neanche per Napoli), dove a Melara puoi abitarci con l’affitto calmierato dell’ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale) nata dalla trasformazione dell’Istituto Autonomo Case Popolari (IACP). Le case in vendita hanno un costo decisamente accessibile, molto probabilmente perché il valore architettonico e stilistico dell’edificio non ha mai avuto il giusto riconoscimento, fino a quando non è arrivato il cinema. 

La Porta Rossa a Trieste è girato in un appartamento a Rozzol – Melara e, dato il successo della fiction, vengono organizzati tour guidati alla scoperta delle location (la stessa cosa è accaduta a Scampia con Gomorra… ma – ehmmm – senza il tour guidato finale!). 

Ma chiudiamo un attimo gli occhi: immaginiamo al piano terra del Quadrilatero boutique moderne e minimaliste, ristoranti fusion di chef emergenti, locali eno-gastronomici che esaltino le produzioni del territorio friulano e giuliano etc… 

Cosa avrebbero di tanto diverso dalle Residenze Hadid, o dalla nuova zona tra Via Savona e Tortona, recentemente riqualificata e che ha un grande appeal, sempre a Milano? 

Ma facciamo un passo più largo, e atterriamo a New York: il Quadrilatero di Melara potrebbe assomigliare ad Harlem dal punto di vista socio culturale. Mancano solo i cori Gospel e Melara ed Harlem diventa tuto un. 

Se saria l’America, fussi Harlem. 

Descrizione tratta dal libro:
“Casa Mia, Casa Mia:
come tirar ‘vanti nela giungla del cemento triestin”
edizioni Bora.La

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